Non prendete impegni per domenica 12 maggio: al “Mecchia” il Porto giocherà la semifinale di ritorno dei playoff. Una zampata di Prekaj (tra le migliori in campo) ha infatti deciso lo scontro diretto del “Rodolfo”, permettendo alle granata di chiudere al primo posto la stagione regolare, saltando così i primi due turni degli spareggi.
Super partita a Padova: le granata hanno giocato da grande squadra, andando in vantaggio in un primo tempo di livello superiore, in linea con le bollicine di una settimana fa. Nella sauna del “Rodolfo” (trenta gradi al calcio d’inizio) la più presente in fase offensiva per le locali è stata Barison, ottima tiratrice che ha colpito un traversa a fine primo tempo. La ripresa è stata tambureggiante e apertissima. Da queste parti prima di ieri aveva vinto solo la Dolomiti Bellunesi e non è un caso: la Virtus si è battuta fieramente, ma non ha sfruttato le sue due migliori occasioni, nella prima metà del secondo tempo. Nella fase centrale di frazione Menini ha sfiorato in almeno tre momenti il bis. All’ultimo secondo un penalty per il Porto poteva chiudere la gara, ma Durigon ha pareggiato il conto dei legni.
Porto primo, dunque. A conti fatti, è giusto così: le granata se lo meritano, per continuità di risultati, per compattezza del gruppo, per opzioni offensive e, in definitiva, per la qualità del gioco espresso. Anche i numeri confermano: partite a fari spenti, le ragazze di Orlando hanno mantenuto il primo posto (da sole o in compagnia) dalla quinta giornata ad oggi, battendo la Virtus, una delle favorite a settembre, sia all’andata sia al ritorno. A queste ragazze, il gruppo più giovane del campionato, non si poteva davvero chiedere di più e il punto esclamativo nel titolo è meritato e doveroso. È vero, ai playoff conterà anche il “qui e ora”, ma nel frattempo la “Canzone di Orlando” continua più che mai.
Era altrettanto giusto che lo scarto in classifica fosse così ridotto, in onore di un torneo indeciso e combattuto fino alla fine. Basti pensare che la Virtus, perdendo, è passata dal sognare il sorpasso in vetta a dover cominciare i playoff dal quarto posto, superata sul traguardo da Dolomiti e Sarone, entrambe vincenti.
Complimenti, infine, anche a Fasolo, giovane direttore dimostratosi all’altezza della gara, equilibrato nelle decisioni e bravo a gestire i passaggi più tesi di uno scontro cruciale.
articolo di Davide Gasparotto