Per uno scommettitore Porto-Dolomiti Bellunesi sarebbe la partita perfetta: terzo 2-2 consecutivo, il secondo negli ultimi due mesi. Scherzi a parte, la statistica non può essere un caso. La gara del “Mecchia”, viva fino alla fine, è stata figlia dei periodi di entrambe e il pari finale ha un lato dolce per tutti: le Dolomitiche strappano un punto dove finora tutti erano caduti e si dimostrano – alla faccia di chi ne denunciava una frenata – squadra viva e vegeta; il Porto mantiene l’imbattibilità interna e la vetta della classifica, spaventando le ospiti con un finale coraggioso. È vero, le granata potevano ipotecare la contesa già nel primo tempo, con tre nitide occasioni non sfruttate, ma questo a novembre può ancora essere visto come un margine di crescita, più che come un difetto.
Onori e oneri del primo posto: Pellicanò ha piazzato per un’ora di gioco De Paoli in marcatura fissa, vecchia maniera, su Tollardo e ha avuto ragione. Compatte, le ospiti hanno lanciato in profondità De Zolt e Mastel, creando qualche grattacapo alla retroguardia granata. Il Porto, pur faticando a servire le punte con continuità (soprattutto nel primo tempo), ha trovato soluzioni alternative: gol olimpico di Durigon (“L’ho presa male” ammetterà, onestissima, nel dopogara) e zuccata di Bertolini.
Al di là di un primo tempo non ispiratissimo, le ragazze di Orlando hanno dimostrato orgoglio e spirito di squadra, risalendo la china dopo essere andate in svantaggio due volte, nei primi secondi di entrambe le frazioni. Nel finale entrambe hanno avuto la palla per vincere. Non sarebbe stato un furto in nessun caso, ma questo rimane il risultato più corretto.
articolo di Davide Gasparotto