Era un’impressione, ora è una certezza: il Porto al momento merita il primo posto e l’esame di maturità di Summaga lo ha dimostrato. Ci sono state diverse partite nella stessa partita, come in tutte le sfide di livello, ma nel complesso il 3-1 finale distribuisce correttamente meriti e demeriti. Per la Virtus, sicura protagonista da qui alla prossima primavera, uno stop assimilabile nel corso del gione di ritorno, per il Porto, invece, una vittoria spartiacque: il colpo di testa di Tollardo al 90′ ha segnato inevitabilmente un prima e un dopo nella stagione granata. Il dado è tratto e ora non ci si può più nascondere.
Partita “a matrioska”, si diceva. Bruttina la prima mezz’ora, con qualche sgrammaticatura di troppo ed entrambe le squadre corte e attente. Per coronarie forti invece l’ultimo quarto d’ora di frazione: Menini ha sbloccato, confermandosi scattista precisa davanti alla porta, Durigon (ancora determinante con gol e assist) ha raddoppiato con un siluro dai 35 metri sotto la traversa, Bonvicini ha accorciato a spiccioli dal duplice fischio.
Inizio e parte centrale di ripresa fisici, su ritmi bassi e con poche occasioni. Le locali, nonostante l’uscita prematura di Mio Bertolo per infortunio, non hanno concesso occasioni pulite alle patavine, anzi hanno sfiorato il tris con Cecco e Menini. Tollardo sulla sirena ha fatto partire i titoli di coda.
articolo di Davide Gasparotto